CERN e ITS

Al CERN un’esperienza unica di crescita professionale

Un percorso lineare quello seguito da Pietro Zingarlini: prima il diploma in un istituto tecnico industriale e poi l’adesione immediata, nel 2018, all’ITS Meccatronico Veneto nella sede di Mestre: corso per Tecnico Superiore in Automazione e Sistemi Meccatronici. La meccatronica, nel cuore e nella testa, guida ogni scelta fino al tirocinio all’Acqua Minerale San Benedetto dove avviene la svolta. È qui, infatti, che Pietro approfondisce le competenze nell’IT. E nasce una nuova passione. Una passione che, come scoprirà qualche mese più tardi, lo porterà dritto al CERN di Ginevra con un contratto di due anni nell’ambito di una Technician Training Experience.

Raccontaci un po’ di come è andato il tuo percorso e come, di fatto, sei arrivato a Ginevra.
Tutto ha avuto inizio con la mia formazione all’ITS e con la mia esperienza di tirocinio alla San Benedetto. Qui ho avuto modo di dedicarmi in maniera intensa all’area IT. Speravo di continuare in questo settore ma poi il Covid e il blocco dei tirocini a febbraio hanno stoppato un po’ tutta l’esperienza pratica. Dopo il diploma all’ITS a luglio mi sono dato da fare inviando il mio CV ad aziende locali ma anche nazionali, Ferrovie dello Stato ed Enel in testa… e poi anche al CERN.

Da cosa nasce questo interesse per il CERN?
Ho sempre guardato con ammirazione un mio compagno delle superiori che a 19 anni è riuscito ad entrare al CERN coronando il suo sogno… quindi senza perdermi d’animo ho mandato il CV anche lì.

E poi cosa è successo?
Ho aspettato. Ma sapevo che non volevo stare con le mani in mano quindi in attesa della grande svolta ho accettato uno stage di sei mesi presso un’azienda locale in area edile. Ma capivo che non faceva per me, volevo in qualche modo continuare a formarmi. Da qui la decisione di lasciare l’azienda e proseguire con l’università in Ingegneria dell’Informazione. Ma forse non era ancora il momento.

Dall’ITS al CERN: quando i sogni diventano realtà

Infatti, proprio ad inizio 2021 mi hanno contattato dal CERN per iniziare i primi colloqui. Sono state settimane intense anche di studio per preparami. E la concorrenza internazionale era agguerrita quindi non mi sono illuso più di tanto. Invece a marzo mi hanno richiamato comunicandomi di aver passato tutte le selezioni. Così, proprio nei giorni in cui il Veneto si apprestava ad entrare in zona gialla sono riuscito a partire.

La motivazione elemento vincente

Immagino sarai soddisfatto del traguardo.
Molto soddisfatto, ho iniziato subito a studiare e a preparami come suggerito da quello che sarebbe diventato il mio responsabile.

Hai capito qual è stato il tuo punto di forza?
La motivazione personale in un’esperienza e in contesto internazionale di questo genere gioca un ruolo determinante. Partire per due anni non è da tutti. Ho dovuto perfezionale l’inglese, che conoscevo grazie anche alla certificazione raggiunta all’ITS. Ma essendo molti dei miei colleghi francesi mi è stato richiesto di imparare anche il francese. Da zero quindi mi sono cimentato anche in una nuova lingua. Non è certo perfetto ma riesco a confrontarmi con tutti!

Il CERN mette a disposizione degli scienziati di tutto il mondo gli acceleratori di particelle con cui esplorare i componenti fondamentali della materia e le loro interazioni. Il cuore del CERN è l’LHC ovvero il Large Hadron Collider, il più grande acceleratore di particelle del mondo.  È nel suo tunnel sotterraneo da 27 chilometri che si è realizzata, nel 2012, una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni, dimostrando l’esistenza del bosone di Higgs, ultimo anello mancante per confermare, con i dati, la teoria che costituisce il pilastro della fisica contemporanea, chiamata Modello Standard.

CERN e ITS

E veniamo ora al tuo ruolo. Di cosa ti occupi al CERN?
Sono nel reparto criogenico. La criogenia è molto importante nelle attività del CERN. Nell’acceleratore più importante, LHC, lungo tutta la lunghezza del tunnel di 27 chilometri, deve essere mantenuta la temperatura di 1,9 kelvin, ossia quasi -271,15°C. Al pari anche nelle numerose altre aree di test è necessario lavorare per mantenere determinati standard di temperatura. Io sono parte del team che si occupa di questo. Ed è molto interessante perché ci si mette alla prova sempre con test nuovi. Ad esempio se si deve testare un magnete lungo 30 metri sono necessari tutta una serie di test per accertarsi come il magnete reagisce. Questo prevede il raffreddamento attraverso l’elio liquido. Ma ottenere l’elio liquido non è facile e io lavoro proprio nelle cold box che hanno l’obiettivo di raffreddare il magnete e al pari nelle procedure legate al riciclo dell’elio.

Che cosa ti affascina in quello che stai facendo?
Ogni progetto, ogni test ha le sue sfide e poi c’è tanta informatica e questo mi piace. In tutto questo devo ammettere che quanto appreso in azienda, nella fase del monitoraggio degli impianti durante il mio tirocinio ITS alla San Benedetto, mi ha molto aiutato.

Il teamworking, una marcia in più nell’accoppiata CERN e ITS

Un’altra competenza che sicuramente sta dando i suoi frutti e che sta rendendo più fluida la mia esperienza è stato il teamworking. Qui al CERN il confronto per arrivare ad una soluzione è una pratica abituale. Molti danno per scontato che lavorare in squadra sia semplice. Non è così. Aver avuto l’opportunità di sperimentare la tecnica del confronto e della collaborazione è sicuramente un elemento di valore che ho appreso all’ITS Meccatronico Veneto. Mi ha insegnato a capire cosa significa lavorare in squadra e lavorare nel modo giusto. Tutte le competenze tecniche e soft apprese all’ITS e in tirocinio mi hanno fatto arrivare qui.

E dopo il CERN?
Ancora non so cosa farò per il momento cerco di prendere il massimo da questa esperienza poi vediamo se continuare il lavoro o continuare a formarmi anche, eventualmente, proseguendo all’università.

 

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